Il magico sistema anti-caduta in Leggende Pokémon: Z-A

Leggende Pokémon: Z-A, con la sua freschissima ambientazione urbana, che vede una Luminopoli ora esplorabile fino all'estremo, ha evidentemente presentato diverse nuove sfide ai game designer in fase di sviluppo del gioco. Una di queste riguarderà indubbiamente le meccaniche di simil-parkour che il gameplay prevede, e quindi i problemi di banale coerenza della fisica che integrare questo comporta...

Potendo muoversi tra cantieri messi lì apposta per noi (che gentili, potenziare a tal modo il gaming anche a rischio della nostra sicurezza...), nonché virtualmente tutti i tetti della città, arrampicandosi su scale e rampette per salire, prima o poi si dovrà pure scendere... e qui sorge il problema: non sempre ci sono vie sicure e ordinate, in quest'altra direzione. Probabilmente, è meglio così, altrimenti sai che noia... però, il dover scendere da un posto alto avendo come unica strada il buttarsi nel vuoto non è molto congeniale alla natura umana (o di svariati animali, se è per questo).

Molti videogiochi che permettono questo tipo di acrobazie sfrenate, ma non implementano un sistema di danni fisici e morte del giocatore, in genere fanno semplicemente finta che la fisica non sia una cosa, e in questi casi si vedono spesso cose allucinanti, per cui il personaggio di turno non solo se ne esce da capitomboli di centinaia di metri senza un graffio, ma quasi nemmeno si accorge di cosa ha appena subito. In Leggende Pokémon: Z-A, invece, si è optato per una soluzione unica a questo dilemma; forse più simpatica, ma ad ogni modo è sicuramente qualcosa che io non ho mai visto...

Quando ci si butta da un'altezza considerevole — ad occhio, direi 5 metri o più, ma non saprei come fare una misura precisa — stranamente, un istante prima di toccare terra, il personaggio piega leggermente le gambe in dentro, allinea le mani verso l'alto, e... per qualche secondo, fluttua, attutendo la caduta prima di mettere effettivamente i piedini a terra, uscendosene senza alcun danno ma senza violare in modo palese le leggi della fisica... l'energia cinetica infatti non sparisce, ma viene in qualche modo contrastata.

Guardando la prima volta questa cosa, nel primo momento in cui mi sono trovata di fronte all'inevitabilità di dover saltare nel vuoto per non rimanere per sempre dov'ero, sono rimasta con gli occhi assolutamente spalancati, perché non avevo capito che cavolo avevo appena visto. Ci ho allora riprovato e, a questo punto, ho fatto caso ad un dettaglio che prima non avevo visto (perché pare che il gioco abbia qualche problema minore a renderizzare alcuni oggetti con alcuni angoli di visuale... porca miseria Game Freak): lo Smart Rotom vola fuori dalla tasca del personaggio, e si posiziona proprio in mezzo alle mani, facendo da appiglio.

Questa cosa è semplicemente assurda! Più avanti nel gameplay, poi, viene spiegata meglio da Ryon, nel momento in cui bisogna buttarsi giù alla fine di un percorso sui tetti che lui ci fa fare... fatto che credo sia un errore nel design narrativo del gioco; perché mai spiegarmi questa faccenda come se avessi giustamente paura nel buttarmi, ben dopo che ho già avuto modo di scoprirla io nel corso dei miei giri autonomi? Comunque — e purtroppo non ho una clip del dialogo, perché oltre a problemi di skill ho evidentemente anche problemi a ricordarmi di premere il tasto di cattura — Ryon spiega che questa è proprio una funzione specifica dello Smart Rotom, il rotom-smartphone che gli allenatori hanno con sé, che rileva le cadute da posti alti (cosa che potrebbe fare anche un normale smartphone), e in tal caso agisce (e questo è stupefacente).

Una soluzione del genere alla dura realtà fisica del mondo, per quanto all'apparenza banale, in realtà è a mio pare molto potente, perché permette di conservare decisamente di più l'immersione nel mondo di gioco, rispetto all'opzione sempliciotta di rendere il personaggio invulnerabile al cemento per sola concessione divina. E, in fondo, è questa la magia che distingue Pokémon da altri mondi fantastici: la magia che si, si vede, ma non viola apertamente le leggi della fisica, bensì è plausibilmente solo tecnologia estremamente avanzata.

A tal proposito, non viene spiegata la teoria fisica che c'è dietro, ma immagino che, per salvare la persona, il dispositivo faccia semplicemente come per volare più in alto dopo essersi agganciato alle sue mani, applicando quindi una forza repentina — e in effetti non si sa come così potente, ma non è una scemenza contrastare la velocità accumulata progressivamente ad ogni istante per via dell'accelerazione gravitazionale — in direzione uguale ma verso opposto a quello di caduta del giocatore. Visto che non può essere disattivato, però, e il giocatore non ha modo di non avere il telefono con sé, d'ora in avanti lo chiamerei piuttosto "sistema anti-suicidio", perché non discrimina tra danni da caduta desiderati o meno...