Per la prima volta dopo un po' di tempo, le cose si mettono malino per Frieren, a causa del suo eccesso di zelo... Infatti, arrivati nell'ennesima città, come lei vede stranamente dei demoni che camminano lì indisturbati, va per eliminarne uno con l'assoluta freddezza che già sappiamo... ma viene bloccata dalle guardie, e portata in prigione per direttissima per ordine di quello che pare proprio il capo del posto, il conte Granat, dopo che ha detto qualche parola forse di troppo.


Quello che lì girava in quel momento era, a dire degli altri, un ambasciatore di pace dell'esercito del demone Aura, cosa di cui Frieren e gli altri ovviamente non sapevano nulla. Si capisce quindi come mai camminasse in città senza problemi, diretto probabilmente ad un incontro assieme all'altro tizio, e come mai la povera elfa si sia beccata 3 anni di prigionia (che, come ben sappiamo, per lei in realtà sarebbero niente, anche se pure lei si annoia come tutti...) per ciò che ha tentato di fare. Ciò che però lei conosce bene, mentre tutti gli altri umani lì sembrano loro malgrado ignorare del tutto, è la natura malvagia dei demoni...
È difficile da immaginare che sia per forza così — io stessa, leggendo, non riesco a capacitarmene ed accettare del tutto la cosa — ma i demoni (termine specifico) si distinguono per l'essere mostri che hanno imparato e sfruttano la lingua umana per ingannare le persone, per riuscire così a compiere con tremenda astuzia tutti i mali che desiderano nei loro confronti. E, mentre di prove a favore del fatto che siano irrecuperabili ce ne sono varie, a favore dell'ipotesi opposta non sembra essercene neanche una; eppure gli umani ci cascano.
Per spiegare la natura di questi cosi ai suoi amici, Frieren ricorda di quando, durante la famosa avventura di 10 anni, in un villaggio dove sostavano, un demone fisicamente simile ad una bambina si mangiò (e che cazzo!) la figlia di una delle famiglie lì. La "fredda" maga l'avrebbe voluta distruggere subito, questa entità, ma Himmel aveva dei ripensamenti, e il capovillaggio ha voluto darle una seconda possibilità, adottandola, per bontà di cuore... e il risultato fu che questa cosa, dopo un po', gli bruciò la casa e lo uccise. E questa usava parole piangenti come "mamma..." per fare pena.

Frieren, insomma, sa che questa cosa del fare la pace è solo una scusa, un piano — e il demone ambasciatore, il signor Lügner, si rende in effetti conto che lei è l'unica lì in città che ha capito veramente le intenzioni sue e della cricca che rappresenta. L'elfa, mia sorella ingiustamente carcerata, allora, capisce che deve scappare da dove è rinchiusa il prima possibile... e penso che, dalla noia dello stare senza niente, con nemmeno un grimorio da leggere, troverà il modo. Speriamo, perché questa situazione fa schifo!

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