Intervista alla ragazza magica dopo 50 giorni di terapia riparatoria della discrepanza corporea

Gran parte delle ragazze magiche presenti nel nostro mondo, coloro che non chiudono gli occhi ai dolori dell'umanità distante da sé lo sanno, storicamente non hanno mai avuto una vita facile. Per la legge del contrappasso, il possedere grandi poteri per via di concessioni da parte di enti superiori implica l'essere contemporaneamente vittima di pesanti maledizioni, secondo certi pattern più o meno noti; e questo vale sia per chi ha una natura completamente umana, sia per coloro che appartengono a specie miste.

Un noto pattern di magia e maledizione nel mondo contemporaneo, almeno secondo la cultura memetica di Internet, è quella per cui le ragazze magiche che possiedono poteri nel campo informatico — sviluppo software, ingegneria hardware, e svariate cose di questo tipo — sono spesso afflitte da una particolare maledizione per cui l'assetto secondo cui il loro corpo si configura dalla nascita, e si sviluppa negli anni a venire, non coincide con quelli che sarebbero i normali standard di base di una ragazza. Un'intera vita così ha le sue difficoltà, per via di svariati motivi più o meno complessi, ma, per fortuna, la medicina moderna offre delle soluzioni più o meno miracolose a questo tipo di problema...

Con oggi, intrigantemente, siamo riusciti a mettere le mani (con il dovuto consenso eh, sia chiaro!) su una ragazza magica che si trova esattamente in questa situazione da stereotipo, e per cui sono al momento passati già 50 giorni (e più, mannaggia ai ritardi...) da quando ha potuto finalmente iniziare la sua "terapia riparatoria della discrepanza corporea", come la procedura è conosciuta nel gergo. Volevamo capire un po' meglio, tramite l'esperienza diretta di una persona esistente, quali siano i primi cambiamenti che questo tipo di processo medico comporta su chi soffre di questa maledizione, ad un punto della storia in cui la cosa ha avuto un minimo di tempo di assestarsi, ma ancora non ci sono svolte troppo epocali.

L'intervista

Intervistante: Ciao A, grazie mille per aver accettato di raccontarti in questo tuo processo, o side-quest, che dir si voglia! La mia prima curiosità è in realtà proprio questa: è stato difficile per te accettare di partecipare a questa intervista?

A: Ciao e grazie a voi... A dire il vero, un po' si, è stato difficilino, nella misura in cui credo possa essere alquanto difficile per chiunque nella mia condizione non solo aprirsi su una questione come questa, che è di per sé abbastanza intima, ma poi anche l'andare nei dettagli più individuali e specifici. Non a caso, questo articolo sarebbe potuto uscire 20 giorni fa, ma, prendendo la palla al balzo delle mie rimuginazioni a proposito come scusa per avere anche una visione più d'insieme grazie all'attesa, ecco che ci troviamo qui solo ora.

I: Beh, in effetti non è una questione semplice, in questo universo. Però dai, cercherò di macinare prima le domande semplici, per iniziare. Come ti stai sentendo al momento?

A: Mmm... normalmente direi boh, però no dai, bene, tutto ok. All'inizio sentivo il rischio che potesse essere placebo, però a pensarci meglio ultimamente mi sa che sto complessivamente bene, stranamente! (Oddio, forse non proprio stranamente... vorrebbe dire che la magia sta funzionando come promesso, quindi sarebbe strano il contrario.) Non ho un modo meno pazzo per spiegarlo, ma, come dire... fino a questi 2 mesetti fa, sentivo di voler veramente esplodere per ogni minima inconvenienza personale, che questa venisse da dentro o da fuori; adesso, invece, semplicemente non così tanto.

I: Cioè? Cosa è cambiato, più o meno? Non ho grandissima familiarità con questo genere di spiegazioni...

A: Davvero non ne ho idea, però mi pare che la mia anima stia decisamente meno tempo sull'orlo di un precipizio ultimamente; e, semmai ci finisce comunque, mi sembra tenga una maggiore distanza dal punto di caduta. Ci sono veramente meno momenti, forse si può dire zero, in cui sento di voler smettere di esistere per sempre... magari qualche volta vorrei dormire per decine di ore di fila, o trasformarmi dal nulla in un gatto o un peluche, però non voglio sparire dall'universo, insomma. Il mio spirito è più stabile, possiamo dire... e forse un po' sarà anche casualità, ma il fato da solo non mi ha mai lasciata tranquilla così a lungo. In particolare, poi, mi sembra di arrabbiarmi molto di meno, con me stessa o con gli altri... però forse voglio piangere di più, non saprei.

I: Ottimo, allora, buon per te! Però, se mi dici le cose così, rimane tutto un po' sull'astratto... per caso, piuttosto, hai notato anche qualche differenza meno ultraterrena?

A: Oh, si, ho visto alcuni cambiamenti anche fisici! E forse questi sono la prova oggettiva che quelle pillole medicamentose stanno facendo qualcosa, a differenza di quella magia finta chiamata omeopatia che va circa di moda tra gli umani... Beh, cose grosse al momento non ce ne sono... se capisci cosa intendo... quindi non saprei bene cosa dire. Mi pare sicuramente di avere la pelle meno oleosa e vomitevole, per esempio, e la mia faccia dopo varie ore senza una lavata fa decisamente meno schifo del mio vecchio solito, facendo il paragone con ciò che ricordo. E, in realtà, davanti, sempre se capisci cosa intendo, qualcosa sta apparendo... molto lentamente, che per ora si sono alzate solo le puntine e forse qualche millimetro di roba nel dentro, ma wow.

I: Bene, capisco. Ci sono stati invece cambiamenti fisici negativi, per caso?

A: Temevo depotenziamenti fisici scomodi di vario tipo, francamente, ma per ora non ne ho avvertiti... forse sono più lunghi a venire e quindi mi sto illudendo, o sono già tutti qui ma non pesanti come immaginavo dovessero essere? Per dirne una, semmai devo correre per prendere l'autobus, mi pare di riuscirci tale e quale a prima, stancandomi non di più o di meno... anche se preferisco evitare di farlo, quando posso, perché l'idea della fatica mi fa stare malino. Ma, ad essere sincera, per qualche motivo evidentemente da ricondursi alle variabili cosmiche della mia natura, in questo ero già da anni più vicina alla media di quegli esseri umani miei coetanei con il mio assetto corporeo desiderato, anziché quelli con lo stesso in mio possesso... quindi sarà stato il mio cervello a cambiare automaticamente qualcosa nel mio corpo, forse manipolando subdolamente il mio sistema endocrino, così da allinearmi nel possibile già tempo addietro, non so.

I: Oh, quindi... tutte le attività fisiche rimangono sostanzialmente uguali?

A: Lo chiedi in che sens... Ah, no, beh, in realtà no. Probabilmente sarà anche successo qualcos'altro che non ho percepito, ma una cosa interessante che assolutamente ho visto è che la mia libido è scesa assolutamente a zero. Credo fosse relativamente più bassa della media anche prima, eh, altrimenti penso che sarei dovuta esplodere arrivando a 21 anni suonati (e temo l'eternità...) ancora vergine, ma, se prima era per me relativamente frequente avere dei cosiddetti momenti di alta entropia, ora è da più di un mesetto che non mi capita... perché semplicemente non ho mai voglia, quindi non ci penso, quindi faccio altre cose, e allora è tutto OK; tutto sommato è anche meglio così, perché è scomodo quando l'entropia sale in momenti in cui non c'è il tempo o il luogo per mettersi a farla scendere.

I: Uhm, beh, ok, contenta tu... Spero che queste variazioni della voglia non abbiano colpito altre cose però, che mi dici?

A: Tutto il resto è come sempre, diciamo. Rimane il fatto che cerco di non marcire troppo, perché la marciscenza mi da fastidio quando è troppa, mentre di contro i miei obiettivi di infinita creazione sono vivi come al solito; anzi, avendo già ridimensionato molto quello che nella mia mente è stato per anni un pensiero greve e quasi onnipresente, e preoccupandomi quindi meno di ciò che io sono, credo che nelle mie giornate ci sia ora ben più spazio per le cose belle... e in teoria per quelle brutte, tipo studiare, che pero invece è una cosa con cui continuo ad avere rogne, ma tu guarda un po', e che peccato...

I: Per concludere, vorrei fare solo un'altra domanda... Con questo post, hai essenzialmente deciso di scrivere un'intervista a te stessa. Non pensi sia leggerissimamente, che so, narcisista ed egocentrico come atteggiamento?

A: Ehi, mamma mia, quanta insolenza! ...Beh, ok, forse un pochino è così. Ma questo è il mio blog, quindi non importa; e poi, sarò onesta, non riuscivo a pensare a nessun altro formato per scrivere qualcosa del genere senza implodere, eppure ne avevo proprio voglia. Meglio una stranezza del genere, per quanto cringe possa magari sembrare, che il nulla, secondo me... se va bene, sarà pure utile ai posteri, ma in ogni caso è un aggiornamento della mia lore che non fa mai male.