Pretty Guardian Sailor Moon - Atto 10, l'incontro con la Luna

Anche il capitolo 10 del manga di Sailor Moon, come inevitabilmente sospettavo, offre degli spunti di riflessione interessanti, anche se questo è per un attimo (e, a giudicare da come si conclude, credo che si tratti proprio di un attimo e niente di più) più tranquillo del solito. Un po' menomale però, altrimenti la lettura rischia veramente di esplodere, data la troppa pressione!

Dopo aver aspettato qualche giorno perché fosse piena, le Sailor, con la scusa di dormire tutte a casa di Makoto, fanno la loro gita sulla luna come se assolutamente nulla fosse; con ritorno in giornata, per giunta... o, forse, sarebbe più giusto "in nottata"? Comunque sia, pur passando questa notte in bianco in tutti i sensi, sono ben organizzate per tornare a casa prima dell'alba, quindi con questo pizzico di stealth che non fa mai male a delle ragazze magiche.

Si radunano tutte nel famoso parchetto dove Usagi si divertiva con Mamoru e, in modo per nulla chiaro, facendo spuntare dal nulla una specie di incisione fluttuante con simboli indecifrabili (simili ad altri visti in precedenza), così come un cerchio a forma di corona che funge da portale, Luna coordina le ragazze in una coreografia particolare e, nel giro di attimi tangibili ma comunque brevi, tutti si ritrovano attraverso lo spazio, per poi atterrare nel Mare della Tranquillità. E caspita, il Giappone evidentemente ne ha fatti di progressi nella corsa allo spazio, dopo il primo allunaggio degli Stati Uniti, se delle ragazze nipponiche possono arrivare sulla Luna così... ed io fino ad ora ignoravo completamente tutto ciò...

Lì sulla Luna, dove ritrovano già delle rovine del loro vecchio regno — che, anche queste, non ricordo di aver visto mai in nessun documentario sullo spazio, ma sarò sicuramente io ignorante — immediatamente c'è il più grosso cliché della storia, per cui c'è una roccia con incastrata una spada che, dopo essere rimossa con un po' di fatica, fa spuntare fuori l'ologramma di una dea... ma non una qualunque, bensì Selenis, cioè Queen Serenity... o, in altre parole, la mamma lunare di Sailor Moon. In realtà, ciò è utile perché, a parte dare un minimo di forza in più alla principessa, ci fa scoprire delle cose nuove, cioè che Serenity morì per sua stessa mano dopo aver perso per sempre Endymion... e qualcosa che in fondo già si sapeva, cioè che il cristallo d'argento è utile solo quanto Sailor Moon crede davvero nell'animo; il suo fantomatico potere non si esprime dal nulla.

Complessivamente, comunque, il cristallo resta molto complicato... E, per dirne una, da questo punto è chiaro un dettaglio che nel capitolo scorso io non avevo afferrato, cioè che, dopo che i tre sovrani del cielo sono stati resuscitati, in realtà si sono tramutati in delle pietre... cosa che, nonostante i loro nomi, comunque non mi capacito proprio, è troppo strano! (Ah, si, e che Endymion era il loro "padrone"... quindi decisamente non sono "colleghi", scusatemi se sono stupida!) E così non solo loro, bensì anche l'ultimo rimasto attivo, Kunzite — che viene annichilito sotto forma di una sottospecie di smeraldo, alla fine dell'ultimissimo combattimento che ignaro come sempre prova a mettere in atto contro le guerriere, anche se questa volta con addosso un lieve pentimento ahinoi comunque meno forte della sua diligenza — alla fine finiscono via dalla questione...

...Se non fosse che, quella sempre maledettissima Queen Beryl, chiedendo in prestito energia ad una Queen Metallia sempre più preoccupante — apparentemente emettente un tonfo di putrefazione e con un rombo nero vivo in fronte che sicuramente non rappresenta nulla di buono — in un colpo risveglia Endymion, rimasto in una condizione strana fino ad ora... manipolandolo con solo un paio di parole e passandogli le 4 pietre sotto il naso verso l'uccidere Sailor Moon. E se le cose stanno così, certamente non vorrei essere nei panni di Sailor Moon... penso che scoprire proprio lui diventato così, svuotato di sé e completamente risvoltato da ciò che è davvero, ironia della sorte proprio lui un nemico mortale, potrebbe sul momento essere anche peggio che scoprirlo morto. Certo, Usagi sarà un po' raccomandata, ma certamente non merita tutte queste ingiustizie...

Il solo e unico aspetto rassicurante è che ormai le Sailor, tutte piene del loro risveglio e sotto la guida non da poco di Sailor Venus, sono già estremamente più resilienti e capaci di sempre. In questa ennesima volta contro Kunzite, non solo decidono al volo di prendere il volo (perdonate le mie parole parolanti, ma è successo esattamente questo), facendo passare l'ambiente del combattimento dalla Terra allo spazio per manovrare un po' il tutto in maniera diversa, ma lo annientano in un solo istante, sotto la forza del Sailor Planet Attack... E allora, se le si deve comunque augurare buona fortuna, è giusto non temere più del dovuto.